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Cosa è l'abbigliamento a compressione?

Oggi ho avuto il piacere di provare in palestra le nuove fasce "Compression" per i polpacci, come sempre prima di consigliare un prodotto, cerco di testarlo su me stesso, con carichi e frequenze diverse. In modo tale da poter gestire al meglio una discussione e anche pareri diversi che riporterò qui sotto fatta dai manager di alcune aziende che si occupando di questo tipo di prodotto che ormai sta spopolando in tutto il mondo.

La cosa importante è la taglia, perchè se l'arto che andate a comprimere balla all'interno, l'effetto a compressione non ha il giusto valore sulla fase muscolare e venosa.

Quindi raccomando di controllare bene prima di acquistare un prodotto.

Ne esistono di vari tipi, a seconda della tipologia di uso e dello sport che dobbiamo andare a fare. Oggi però voglio parlarvi di un problema che frequentemente colpisce corridori ma anche atleti impiegati nel Fitness. I crampi al polpaccio.

Perché proprio i polpacci richiedono l’applicazione di queste fasce?

il polpaccio si comporta come una vera e propria “spugna” vascolare e muscolare che trattiene le tossine (acido lattico, radicali liberi, CO2) accumulatesi durante l’attività sportiva che sono causa di stanchezza, lesioni muscolari, crampi. L’effetto contenzione compressione adattata al POLPACCIO consente l’eliminazione rapida del sangue venoso male ossigenato andando ad ottimizzare il rendimento muscolare e vascolare del polpaccio.

Il polpaccio è la parte del corpo dove vengono maggiormente utilizzati i compressori perché può essere definita come la “pompa naturale” che il corpo utilizza attraverso il movimento per il ritorno venoso dei liquidi e la prima catena muscolare che trasmette l’azione della gamba sul terreno e viceversa. Risulta quindi intuitivo che il polpaccio sia la chiave per un buon allenamento e per le performance dove le gambe vengono impegnate.

Qui di seguito riporto dal portale "palestra.net" l'intervista a Manuela Corona, direttore commerciale dell’azienda BV Sport ed Enrico Olivieri, trainer ideatore di Strike Zone.

Quali sono le differenze tecniche e di uso fra le fasce da indossare PRIMA – DURANTE – O DOPO lo sforzo fisico?

Risponde Manuela Corona: Le calze da indossare PRIMA, ovvero il modello Confort, sono studiate per il benessere dello sportivo ed evitano che lo stesso arrivi, ad esempio, con una gamba affaticata ad una competizione. Sono studiate per essere indossate anche nell’arco della giornata o durante i viaggi. La calza modello BOOSTER, da indossare sempre e solo durante l’attività sportiva, evita l’accumulo di sangue venoso a livello del polpaccio aiutando a non far insorgere problematiche sconvenienti nell’ambito dell’attività sportiva. La calza modello PRORECUP ELITE dovrà invece essere indossata nelle due ore successive allo sport svolto. Le pressioni applicate aiuteranno le fibre muscolari, i tendini ed i legamenti ad essere alimentati rapidamente di sangue ossigenato, permettendo così un recupero immediato che permetterà all’atleta di affrontare, in eccellenti condizioni, i successivi allenamenti e/o competizioni.

Risponde Enrico Olivieri: La differenza tra le fasce da pre-allenamento, performance e recupero sta nella percentuale di compressione e la tipologia di tessuto utilizzato. Nella fase pre-allenamento si utilizzano con lo scopo di accelerare il riscaldamento muscolare riducendo i rischi d’infortunio. Riescono a ridurre del 33% le vibrazioni muscolari. Nella performance si usano per avere un maggior ritorno venoso ed incrementare l’ossigenazione dei muscoli con una sensazione di freschezza degli arti. Riducono i danni muscolari ed i rischi di infortunio, prevengono l’affaticamento muscolare e stress ai tendini, riducono le infiammazioni e migliorano i tempi di recupero. Nel recupero facilitano, accelerano il recupero con la rapida eliminazione delle tossine e l’incremento dell’ossigenazione muscolare.

I prodotti COMPRESSPORT® sono stati studiati per dare ancora di più con, ad esempio, gocce di silicone presenti nella zona del tendine d’achille per dissipare le grandi tensioni/vibrazioni che subisce questo tendine, fino ad oli essenziali che il tessuto rilascia per nutrire la pelle (nelle attività sportive di lunga durata un normale tessuto può infiammare la cute che riveste creando problemi nella performance).

Quanto tempo vanno indossate queste fasce e con che frequenza?

Risponde Manuela Corona: BOOSTER va sempre indossato durante l’attività sportiva a lungo, medio o breve termine. Deve accompagnare l’atleta durante lo sport come un suo perfetto alleato anche durante gli allenamenti.

Risponde Enrico Olivieri: Le normali calze compressive possono essere indossate per il tempo della prestazione o allenamento, mentre i prodotti COMPRESSPORT®, con la loro tecnologia, essendo progettate per performance negli IRON-MAN, CICLISMO, TRIATHLON e TRAIL RUNNING, risultano quindi ideali per essere indossate anche per lungo tempo senza problemi.

Ci sono eventuali controindicazioni? Risponde Manuela Corona: Non ci sono controindicazioni particolari ma se l’atleta soffre di patologie vascolari è buona cosa che consulti il suo specialista mostrando le caratteristiche del nostro prodotto prima di indossarlo.

Risponde Enrico Olivieri: Le uniche controindicazioni possono essere quelle imposte dal medico per casi specifici.

In base alla sua esperienza, quanto è diffuso l’uso delle fasce a compressione venosa-muscolare per i polpacci in Italia? Risponde Manuela Corona: La compressione inizia ad essere conosciuta anche in Italia anche se molto meno rispetto ad altri paesi europei tipo la Francia. Il vero problema è che, quando un prodotto inizia ad attirare l’attenzione del pubblico, molto spesso, appaiono sul mercato molteplici prodotti similari che si discostano notevolmente dalle caratteristiche principali del prodotto. BV Sport dispone di un brevetto attraverso il quale applica pressioni maggiori al polpaccio rispetto alla caviglia e si tratta di una contenzione studiata appositamente per lo sportivo. Una tecnica di fabbricazione specifica per una calza adatta allo sforzo che associa alle qualità tessili i riconoscimenti scientifici medicali.

Risponde Enrico Olivieri: Io sono ormai 3 anni che utilizzo i compressori sia in allenamento che durante le performance atletiche. In Italia sempre più atleti e sportivi utilizzano le fasce compressive, tendenza cominciata nello sport e ora in diffusione anche nel fitness. È una cultura che si sta diffondendo grazie ai risultati di performance ottenute dagli atleti che ne fanno uso e dei risultati di ottimizzazione dell’allenamento ottenuti dagli sportivi.

Intervista a cura di Francesca Tamberlani "Da palestra.Net"

RIEPILOGANDO:

Le calze a compressione sono indicate per tutti coloro che praticano attività sportiva. Per le attività di lunga durata, grazie alla componente elastica che esercita compressioni specifiche nelle zone della gamba, facilitano la contrazione muscolare e incrementano la capacità del ritorno venoso, riuscendo così ad avere un miglioramento nella performance dato dalla riduzione di affaticamento degli arti inferiori, con un’ottimizzazione anche dei tempi di recupero post allenamento. Per le attività di bassa/media durata ed esplosive (come allenamenti con sovraccarichi focalizzati sugli arti inferiori), grazie anche qui alla componente elastica a compressione graduale, intervengono nel controllo di contratture muscolari e incrementano la capacità di recupero, potendo così esprimere una ottimale performance nei vari tipi di allenamenti ad interval training.

La caratteristica principale dell’abbigliamento a compressione, che salta subito all’occhio, è il design che ci fa sembrare appena usciti da un film di fantascienza. Lo puoi trovare colorato o – nella maggior parte dei casi – nero. La scelta cromatica è intelligente: il nero ci permette di indossarli anche se abbiamo una forma fisica non perfetta. E quando dico “non perfetta” intendo “anche 50 grammi in più”

Come funziona la compressione graduata?

Il principio è molto semplice: il tessuto speciale comprime le fibra muscolari in modo variabile, favorendo la circolazione di sangue e quindi l’ossigenazione dei tessuti. Praticamente è come avere i muscoli massaggiati costantemente (con le dovute proporzioni, ovviamente). Inoltre, l’abbigliamento a compressione ha una funzione di supporto strutturale notevole: migliora la postura e la rende più facile e meno faticosa.

Ma la traspirazione?

Il fatto che l’abbigliamento sia aderente non significa che non faccia respirare la pelle. Anzi, in questo caso i filati usati per questo tipo di capi sono frutto di un’accurata ricerca tecnologica, sono di qualità elevata, favoriscono la traspirazione e – nella maggior parte dei casi – sono trattati per non emettere cattivo odore. Per mantenere la qualità del capo e le sue performance è fondamentale risciacquarlo sempre dopo l’utilizzo e lavarlo sempre in acqua fredda senza l’aggiunta di additivi (come l’ammorbidente) che possano danneggiare la Lycra contenuta nel capo.

La compressione prima della prestazione?

Non pensare alla “prestazione” necessariamente come a una gara. Mi riferisco anche a un allenamento particolarmente impegnativo, lungo o intenso. Perché quindi un capo a compressione anche prima? Fondamentalmente i motivi sono due: Migliora la circolazione del sangue, velocizzando il riscaldamento dei muscoli. Inoltre la compressione graduata sugli arti incoraggia e aumenta il ritorno venoso al cuore e ai linfonodi. Protegge dalla DVT. La DVT, Deep Vein Thrombosis, è una condizione che tocca le gambe ed è tipicamente associata a lunghi periodi di viaggio o inattività, quindi soprattutto se fai un lavoro sedentario. I capi a compressione, usati prima di un allenamento o una gara, aumentano la circolazione del sangue attraverso il ritorno venoso e riducono così il rischio di DVT e il gonfiore alle caviglie e agli arti inferiori.

Che benefici ho durante la prestazione?

Innanzitutto una notevole riduzione del danno muscolare: l’abbigliamento a compressione graduata contiene il muscolo e porta a una riduzione del danno del muscolo stesso (le microlesioni delle fibre) durante l’attività. Questo porta anche a un minore gonfiore dopo l’attività e riduce le possibilità di infortunio e stanchezza. È chiaro, no?! Inevitabilmente poi la compressione aumenta la performance. Non parlo di doping meccanico, ovvio, ma riducendo le vibrazioni del muscolo (fonte principale di affaticamento), i capi a compressione portano a una maggiore resistenza, forza e minore frequenza cardiaca media.

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